Erice e i dintorni
ERICE
La cittadina è posta sulla vetta di un monte isolato, all'estremità nord occidentale della Sicilia, e dista 15 km da Trapani.
A 750 m. sul livello del mare, Erice si trova in una splendida posizione panoramica e nelle giornate limpide è possibile individuare l'Etna all'orizzonte: la città si è affermata ormai come una delle principali mete turistiche siciliane. Integrato con la morfologia del monte ed armoniosamente fuso con la splendida natura circostante.
L'impianto urbano ha perfetta forma triangolare ed è delimitato sul lato occidentale da mura ciclopiche, interrotte da torrioni e da tre porte normanne: porta Spada, porta del Carmine e porta Trapani.
A sud-est dell'abitato si trova il bellissimo giardino del Balio, all'interno del quale svetta il castello Pepoli, costruito in età normanna e largamente modificato nel XIX sec. per essere trasformato in villa. Risale invece al XII sec. il castello di Venere: una tipica fortezza medievale costruita nell'area ove un tempo doveva sorgere l'antico santuario di Venere Ericina.
Erice accoglie più di sessanta chiese, alcune delle quali documenti architettonici di grande pregio e preziosa testimonianza storica: tra queste la chiesa di San Martino, di San Cataldo, di San Giuliano, di San Giovanni Battista.
La chiesa di San Giuliano fu costruita dai normanni intorno all'anno Mille e pesantemente trasformata nel secolo XVII; interessante per la sua facciata di pietra rosa è adibita oggi ad aula conferenze e centro culturale.
ITINERARI E DINTORNI
Scendendo dal monte di Erice e proseguendo sulla strada che da Trapani va verso Marsala vi proponiamo un itinerario indimenticabile, tra natura e cultura, all'interno dello Stagnone, un basso specchio d'acqua di mare, oggi divenuto Riserva Naturale Orientata, per la ricchezza della flora e della fauna. Qui il paesaggio di magico incanto è dominato dai mulini a vento (alcuni del '500, completamente restaurati nei loro ingranaggi in legno) utilizzati per la "cultura del sale marino": uno spettacolo unico e vario in ogni momento dell'anno.
Da giugno a settembre, la raccolta del sale e le distese infinite dei piccoli cumuli, bianchissimi; la quiete solenne del riposo invernale, dominata dai grandi trapezi di tegole che proteggono il sale; le varie fasi di preparazione della coltura, in primavera. Anche l'isola di Mozia merita una visita: il breve tratto di mare che la separa dalla terraferma, era attraversata un tempo dai carri pieni di uva tirati da buoi affondati nell'acqua per circa un metro.
La città, di origine fenicia, ebbe grande importanza strategica per le operazioni dei Cartaginesi contro i Greci di Sicilia e fu assediata ed espugnata da Dionisio di Siracusa nel 397 a.C. Abbondanti i resti dell'insediamento fenicio su tutta l'isola e ricco di reperti archeologici il Museo ospitato nella villa Whitaker, residenza della famiglia inglese che si stabilì in Sicilia alla fine dell'800: tra tutti da non perdere la mirabile statua dell'Auriga.
Ancora oggi nell'isola si coltivano le uve da vino che la resero famosa nell'antichità e da qualche anno si è ripresa la produzione di un vino preziosissimo, fatto con le antiche tecniche fenicie.